Primi dati sulla migrazione post-riproduttiva del Biancone, Circaetus gallicus, nelle Alpi Apuane

Riassunto. – Ho effettuato osservazioni sulla migrazione autunnale del Biancone, Circaetus gallicus, nelle Alpi Apuane (Toscana) tra il 18 e il 24 Settembre 1998, 1999 e 2000. Nei tre anni ho contato 40, 86, 163 Bianconi: ciò conferma tale sito quale importante punto di passaggio per la specie in autunno. Tutti gli esemplari rilevati si dirigevano verso Nord, ossia seguendo una rotta di migrazione inversa rispetto a quella normalmente seguita nei mesi autunnali dagli uccelli sulla Penisola Italiana. Queste osservazioni confermano che i Bianconi nidificanti in Italia centrale migrino risalendo la Penisola lungo il Tirreno, probabilmente per raggiungere lo stretto di Gibilterra.
Abstract.Autumn migration of Short-toed Eagle, Circaetus gallicus, in the Apuane Alps.
I studied the autumn migration of Short-toed Eagle, Circaetus gallicus, in the Apuane Alps (Tuscany) between 18th and 24th September 1998, 1999 and 2000. During these three periods, respectively 40, 86 and 163 Short-toed Eagles were counted, confirming this site as a “hot-spot” for this species in autumn migration over Italy. All birds observed had a reversed direction of migration, towards North, These observations confirm that the Short-toed Eagles breeding in central Italy, migrate through the Italian Peninsula, along the Tyrrhenian coast, apparently to reach the Strait of Gibraltar.

Introduzione

La migrazione dei rapaci Accipitriformi in Italia non è ancora conosciuta in modo approfondito nonostante le numerose pubblicazioni esistenti e le ricerche in corso. Nuove informazioni sulle abitudini migratorie, le rotte e i più importanti siti di transito sono ancora possibili e auspicabili. In particolare la migrazione post-riproduttiva del Biancone, Circaetus gallicus, in Italia è ancora oggetto di ipotesi e studi.

Area di studio e metodi

Nel mese di Settembre degli anni 1998, 1999 e 2000 ho studiato la migrazione post-riproduttiva del Biancone alle pendici delle Alpi Apuane (Comune di Pietrasanta, Lucca, Toscana). La postazione di osservazione è situata a ca. 200 m s.l.m. sul versante Ovest del Monte Colegno (altitudine ca 400 m). L’ambiente è costituito principalmente da terrazzamenti con muri a secco, coltivati con oliveto maturo, che a quote maggiori sono sostituiti da castagneti. La morfologia del versante Sud delle Apuane può costituire un ostacolo naturale per i rapaci migratori provenienti dal Bacino dell’Arno. Questo fattore causa lo spostamento degli uccelli verso il mare, e il loro concentramento sulle pendici delle Apuane dove sfruttano le correnti termiche ascensionali che si formano anche grazie alle ampie superfici di terreno coperto da scarsa vegetazione in corrispondenza delle terrazze coltivate a olivi.
Non potendo disporre né di un numero elevato di osservatori, né di molte giornate di osservazione, ho preferito concentrare il monitoraggio nei giorni di probabile maggior picco migratorio nell’area, ossia attorno al 20 settembre (L. BACHINO, com. pers.; CRAMP & SIMMONS, 1979; GENSBOL, 1992; R, TOFFOLI, com. pers.). Per l’osservazione ho utilizzato un binocolo 10X40 e un cannocchiale 20-60×80.

Risultati

Nell’anno 1998, nei giorni 20-21-22 Settembre ho osservato un totale di 40 individui (rispettivamente 10, 7 e 23), con una media di 2,5 individui/ora, per 16 ore di rilevamento. Durante i tre giorni il tempo è stato sereno o poco nuvoloso, con la giornata del 22 particolarmente ventosa. Tutti gli esemplari provenivano da Sud, Sud-Est e si dirigevano poi in scivolata in direzione Nord, Nord-Ovest.
Nel 1999 ho osservato 86 individui in totale, con una media oraria di 4,3 individui/ora, per 20 ore di rilevamento. Il 18 Settembre, con tempo nuvoloso e forte temporale nel pomeriggio, sono stati rilevati 21 individui, mentre nei giorni 19 e 20 una forte perturbazione ha temporanemente fermato il flusso migratorio. Nei giorni 21 e 22 ho osservato rispettivamente 28 e 37 individui, con tempo variabile da molto nuvoloso, parzialmente nuvoloso o sereno. Tutti gli esemplari provenivano da Sud, Sud-Est e si dirigevano poi in scivolata in direzione Nord, Nord-Ovest.
Nell’anno 2000 ho osservato 163 individui in totale, con una media oraria di 5,1 individui/ora, per 32 ore di rilevamento. Il 21 Settembre il tempo perturbato con vento forte da Nord, mi ha consentito l’osservazione di soli tre individui isolati, mentre nei giorni 22-23-24, con tempo sereno o coperto e vento leggero o assente, sono stati rilevati rispettivamente 92, 37 e 31 individui. Tutti gli esemplari osservati provenivano da Sud, Sud-Est e si dirigevano poi in scivolata in direzione Nord, Nord-Ovest.
Considerando la difficoltà di valutazione dell’età nella specie, complessivamente nei tre anni su un totale di 289 individui, è stato possibile valutare l’età solo in 76 individui (26%), mentre 213 (74%) non sono stati determinati con certezza. Tra gli identificati, ho rilevato 29 adulti (38%), 24 immaturi (32%), 23 giovani (30%).
Ritengo inoltre interessante riportare alcune osservazioni relative ad altre specie:

Cicogna nera, Ciconia nigra: osservata il 21/09/00 in volo da Nord-Ovest verso Sud-Est.

Aquila minore, Hieraaetus pennatus: forma chiara, osservata il 22/09/00 in volo da Nord verso Sud-Est.

Nibbio reale, Milvus milvus: giovane, osservato il 23/09/00 in volo da Sud-Est verso Nord-Ovest.

Nibbio bruno, Milvus migrans: osservato il 24/09/00 in volo da Sud-Est verso Nord-Ovest.

Falco di palude, Circus aeruginosus: due individui osservati il 24/09/00 in volo da Sud-Est verso Nord-Ovest.

Discussione

La notevole importanza delle Alpi Apuane come “hot-spot” per la migrazione autunnale del Biancone emerge dal numero di individui e dalla frequenza degli avvistamenti nei brevi periodi utilizzati per le osservazioni, come pure dal confronto con i dati raccolti in altre zone considerate importanti per il passaggio della specie: la Valle Stura nelle Alpi Marittime (GIRAUDO, 1998), per la quale viene riportato un massimo di 242 individui osservati tra il 25 luglio e il 31 ottobre 1999, con un picco di 60 individui il 21 settembre (TOFFOLI, 1999) e il sito di Arenzano nel Ponente Ligure, soprattutto alla luce dei recenti dati sulla migrazione autunnale (BAGHINO, 1999; N. Agostini, com. pers.).
Considerando il numero di individui e la rotta migratoria utilizzata, le mie osservazioni convalidano l’ipotesi che i Bianconi nidificanti in Italia centrale migrino risalendo la Penisola lungo il Tirreno (AGOSTINI & LOGOZZO, 1997) per raggiungere la Francia, la Spagna e infine lo stretto di Gibilterra, dove si registra il principale flusso migratorio autunnale della specie (GENSBOL, 1992; CRAMP & SIMMONS, 1979). Seppure scarsissime, le osservazioni autunnali effettuate in siti importanti per la migrazione nel Centro-Sud Italia, quali il Circeo, Capri e l’Appennino calabrese (CORBI et al., 1999; JONZEN & PETTERSSON, 1999; AGOSTINI & LOGOZZO, 1994) suffragano ulteriormente l’ipotesi.
Le osservazioni confermano inoltre la scarsa propensione della specie a migrare in gruppi numerosi, come avviene per altre specie di Accipitriformi (Tabella I). Ho infatti osservato in un solo caso un massimo di 10 individui contemporaneamente (3%), mentre il 32% degli individui migrava singolarmente. Non ho mai osservato Bianconi ad altezze molto elevate dal suolo. In condizioni di vento favorevoli i soggetti sembravano alzarsi maggiormente di quota, ma sempre risalendo le pendici. Questo sembra in linea con l’abitudine del Biancone di sfruttare le correnti ascendenti di pendio (CATTANEO & PETRETTI, 1992). Interessante osservare la corrispondenza nei tre anni del 22 Settembre come giorno di massimo picco migratorio (Fig. 1). Pure notevole il picco migratorio delle ore 14,00 rilevabile analizzando la media aritmetica degli avvistamenti orari nel periodo 9,00-18,00, nei giorni e negli anni considerati (Fig. 2).
TABELLA I – Numero di esemplari osservati suddivisi per raggruppamenti di individui.
isolati 2 ind. 3 ind. 4 ind. 5 ind. 6 ind. 7 ind. 10 ind.
1998 21 8 3 8 40
1999 14 18 27 8 12 7 86
2000 57 42 27 12 15 10 163
totale 92 68 57 28 15 12 7 10 289
% 32% 24% 20% 10% 5% 4% 2% 3% 100%
Per evitare il disturbo agli animali in migrazione, si segnala la necessità di proteggere dalla caccia la zona delle pendici del Monte Colegno, essendo esterna al perimetro del Parco delle Apuane. Un grave rischio per l’incolumità degli esemplari in migrazione, è costituito inoltre dalla massiccia presenza di linee elettriche a media e alta tensione sulle pendici delle Alpi Apuane e in particolare del Monte Colegno.
Ringraziamenti: – Fernando e Monica Sava per la loro ospitalità e amicizia. Luca Baghino e Roberto Toffoli per le informazioni. Andrea Corso per la rilettura critica del testo e i consigli per l’identificazione sul campo.

Bibliografia

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Agostini N., Baghino L., Coleiro C, Corbi F. & Premuda G., in stampa – Circuitous autumn migration in Short-toed Eagle Circaetus gallicus – J. Raptor Research.
Bachino L., 1999 – Bollettino Rete Osservatori Progetto Migrans n°4 – Parco Naturale Alpi Marittime, Valdieri.
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Corbi E, Pinos E, Trotta M., Di Lieto G. & Cascianelli D., 1999 – La migrazione post-riproduttiva dei rapaci diurni nel Promontorio del Circeo. Avocetta, 23: 13.
Cramp S. & Slmmons K, E. L. (a cura di), 1979 – The Birds of the Western Palearctic. Vol. II – Oxford University Press, Oxford.
Gensbol B., 1992 – Guida ai rapaci diurni d’Europa, Nord Africa e Medio Oriente – Zanichelli, Bologna.
Giraudo L., 1998 – Infomigrans n° 1 – Parco Naturale Alpi Marittime, Valdieri.
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